Quest’anno Sanimpresa celebra i suoi primi 20 anni di attività: una tappa importante che, se da un lato ci rende fieri e consapevoli di quanto di buono abbiamo costruito, dall’altro ci incoraggia a definire nuovi progetti per il futuro.

Sanimpresa ha iniziato a erogare prestazioni sanitarie nel gennaio 2005 a circa 1300 iscritti, lavoratori del comparto Terziario Privato di Roma e provincia. Non avevamo sede né attrezzature, siamo partiti grazie alla generosità dell’Ente Bilaterale Territoriale del Terziario, che ci ha fornito una stanza, una scrivania e un telefono. In 20 anni gli iscritti sono arrivati a circa 150mila, e il nostro piano sanitario è passato dalle 30 alle 90 pagine: dalla prevenzione ai test genetici, dalla maternità alle cure oncologiche, dagli interventi chirurgici all’ortodonzia, dalle visite specialistiche alla diagnostica, e così via. Un piano completo, che abbiamo però voluto arricchire con quello che consideriamo il nostro “gioiello di famiglia”: il Centro polispecialistico, una struttura a gestione diretta, con nostri medici e nostre apparecchiature diagnostiche, cui gli iscritti possono rivolgersi gratuitamente.

Il prossimo 16 giugno andremo a celebrare tutto questo cammino fatto, e a presentare gli obiettivi che ci prefiggiamo per il futuro: lo faremo con il Convegno “Innovare integrando – il ruolo dell’assistenza sanitaria integrativa nel Servizio Sanitario Nazionale di domani”. Il convegno non vuole essere solo un momento autocelebrativo, ma anche l’occasione per definire quale può essere il ruolo dell’assistenza sanitaria integrativa nel servizio sanitario di domani, e quali sinergie è possibile creare con il servizio sanitario nazionale investendo le risorse economiche dei Fondi nel sistema pubblico anziché solo nel privato, come avviene ora, con un’inversione di tendenza che andrebbe a beneficio di tutti, non solo degli iscritti, perché aumenterebbero le risorse a disposizione di ASL e ospedali.

L’ingresso nel terzo decennio di vita della nostra organizzazione si è aperto con un importante rinnovo: quello del Contratto Integrativo Territoriale del Terziario, che aspettavamo da quasi 19 anni.

Un accordo strategico perché, oltre a incrementare la quota che le aziende devono destinare all’assistenza sanitaria integrativa dei dipendenti, ha esteso l’applicazione contrattuale a tutto il Lazio. Fino al 2024 infatti l’obbligo di iscrizione a Sanimpresa era previsto solo per i lavoratori di Roma e provincia; ora questo beneficio viene garantito a tutti i lavoratori della nostra Regione.

Questo da un lato ci consentirà di avere più risorse per il nostro piano sanitario, per renderlo sempre più ricco e rispondente ai bisogni delle persone, e in linea con i progressi della scienza; dall’altro, di garantire a un numero sempre maggiore di lavoratori, e alle loro famiglie, un’assistenza sanitaria che li accompagni in tutte le fasi della vita, dalla nascita fino alla terza età. Tutto questo sempre integrando, senza sostituire, il Servizio Sanitario Nazionale, che rappresenta comunque le fondamenta del nostro sistema sanitario, ed è il punto di partenza da cui andiamo a definire le nostre strategie di intervento.

In osservanza alle linee di intervento che il sistema sanitario pubblico ha definito quali prioritarie per il cosiddetto terzo pilastro della sanità, ovvero le Casse e i Fondi contrattuali come il nostro, il nuovo piano sanitario Sanimpresa, entrato in vigore il 1° gennaio 2025, ha voluto rafforzare tra le altre prestazioni tutta l’area della fragilità e della cronicità, sia quella dovuta a infortunio sul lavoro che per patologia, permanente o temporanea che sia, purché certificata dall’Inps e dall’Inail.

Queste nel dettaglio le prestazioni che abbiamo aggiunto a quelle già presenti nel nostro nomenclatore:

  • Long Term Care: contributo economico per l’assistenza in caso di patologie cronicizzanti o invalidanti incrementato a 10 anni (500,00/mese);
  • Fisioterapia domiciliare per gli invalidi pari o superiore all’80% riconosciuta dall’INPS con massimale complessivo di 1.000,00 euro;
  • Inserimento del servizio SISERENO (1 visita di psicoterapia gratuita e le successive a tariffa agevolata Unisalute);
  • Inserimento del servizio MONITOR SALUTE per n. 3 patologie croniche (Diabete, cardiopatie, BPCO) Si tratta di un servizio di monitoraggio offerto agli Iscritti affetti da uno o più delle seguenti patologie croniche;
  • Servizio di presa in carico da parte di un case manager e redazione del PAI (Piano assistenziale Individuale) per tutti i casi di non autosufficienza, anche temporanea purché assoluta. Tariffe convenzionate per servizi socioassistenziali;
  • Diminuzione a 2 impianti minimi per l’attivazione della garanzia di implantologia odontoiatrica con sottomassimale di € 1.400,00;
  • Ampliamento del massimale annuale per le prestazioni odontoiatriche per ablazione del tartaro da € 30,00 ad € 50,00;
  • Avulsioni dei denti (estrazioni semplici) fino a 4 all’anno;
  • Accertamenti diagnostici odontoiatrici: Ortopantomografia, Rx endorali e Dental Scan (massimale annuo di euro 400,00).

Una scelta di aree di intervento non casuale: i dati Istat-Sha citati dalla Fondazione Gimbe nel suo ultimo rapporto sulla sanità in Italia, nel confermare la continua crescita della cosiddetta spesa “out of pocket”(ovvero quella pagata di tasca propria dagli italiani), che nel 2023 si è attestata a oltre 40 miliardi di euro per la sanità privata,  individua quali principali voci di spesa sanitaria delle famiglie:

  • l’assistenza sanitaria per cura (comprese le prestazioni odontoiatriche) e riabilitazione, che rappresenta il 44,6% del totale (18,1 miliardi di euro);
  • prodotti farmaceutici e apparecchi terapeutici (36,9%, pari a 15 miliardi di euro);
  • l’assistenza a lungo termine (Ltc), che assorbe il 10,9% della spesa complessiva, per un totale di 4,4 miliardi di euro.

Ci auguriamo ora che anche per il comparto Turismo e quello della Vigilanza Privata si proceda presto al rinnovo dei rispettivi Contratti Integrativi Territoriali, e che questi rinnovi prevedano, oltre a un necessario adeguamento delle quote (quella della Vigilanza è addirittura ferma al 2004!) anche la regionalizzazione della valenza dei Contratti Integrativi Territoriali, per mantenere intero il sistema di solidarietà infra-categoria. Questo potrebbe portare alla nascita di un vero e proprio “modello Lazio”, all’insegna della bilateralità e di un sistema a tutele crescenti per i lavoratori, che ampli le possibilità d’accesso alle cure e all’assistenza in generale per un numero sempre maggiore di persone.

Roma, 26 febbraio 2025

Luigi Corazzesi